Pubblico questa lettera aperta (anonima), che ho ricevuto via e-mail.
“Il supremo male che possa capitare è commettere
ingiustizia;,non vorrei né patirla né commetterla,ma, fra le due,preferirei
piuttosto patire che commettere ingiustizia” (PLATONE).La giovinezza è un
orizzonte di speranze,di sogni;ci si sente invincibili perché la vita non ha
ancora svelato tutte le proprie carte,perché ancora lo spirito è forte poiché
privo dell’enorme peso degli insuccessi. Mi rincresce molto parlare in questi
termini,nonostante la giovane età,ma sono stufa di lottare e di sperare in quel
mondo in cui ho sempre sognato di vivere. Mi riferisco a quel mondo nel quale
“TUTTI NOI”viviamo e che, nonostante si riveli lontano da ogni aspettativa
comune, continuiamo ad ignorare,quasi come se la cosa non ci riguardasse
direttamente. Come tanti altri ragazzi,quest’anno,non ho superato i test di
medicina;un’esperienza che ha segnato profondamente la mia vita,privandomi di
quel pizzico di fiducia che mi ha sempre aiutata ad affrontare con
determinazione i problemi che ho incontrato durante il mio percorso di vita
sino ad ora. I test di selezione per l’accesso alle facoltà a numero programmato
infrangono ogni anno le speranze di migliaia di giovani, inducendo la maggior
parte di questi ad optare per facoltà che ,evidentemente, risultano essere solo
un ripiego. Queste facoltà diverranno in seguito “PARCHEGGI” di una classe di
studenti insoddisfatti che in futuro diverranno lavoratori insoddisfatti
(ammesso che trovino un lavoro!!!). Se priverete l’umanità della sua giovinezza
la invecchierete,perché nessuno avrà più sogni e se non si sogna,non si ha
speranza non si può costruire un futuro migliore. Provate solo per un infinitesimo
attimo del vostro tempo ad immaginare un mondo senza la freschezza della
gioventù, che rappresenta il domani,il mondo che sarà. Ogni speranza infranta è
un cuore spento!L’uomo è nato libero e deve,per questo,scegliere in assoluta
libertà il modo migliore per realizzarsi nella società e poter contribuire
proficuamente poiché”La ragione è, e deve solo essere,schiava delle passioni e
non può rivendicare in nessun caso una funzione diversa da quella di obbedire e
di servire ad esse” (Hume). Malgrado tutto auguro a ciascun ragazzo che
volesse,come me,accostarsi al meraviglioso mondo della medicina di non ripetere i miei stessi errori,di non
smettere di avere fiducia nelle proprie potenzialità;perché il segreto di ogni
successo è credere in se stessi;e come diceva D. Bonhoeffer
“L’essenza dell’ottimismo non è soltanto guardare al di là della situazione
presente, ma è una forza vitale,la forza
di sperare quando gli altri si rassegnano,la forza di tenere alta la testa
quando sembra che tutto fallisca,la forza di sopportare gli insuccessi,una
forza che non lascia mai il futuro agli avversari,il futuro lo rivendica a sé”.