IL TAR DEL LAZIO BOCCIA IL MINISTERO: 
DA RIFARE I TEST DI MEDICINA

Sono da rifare i test di ammissione alla facoltà di medicina e chirurgia dell'università La sapienza di Roma. Lo ha deciso il Tar del Lazio che ha accolto il ricorso proposto dall'Unione degli universitari (Udu) per contestare il concorso per l'anno accademico 2007-2008. La decisione per la quale è stata pubblicata oggi la sentenza della III sezione Bis presieduta da Saverio Corasaniti, è valida soltanto per l'ateneo capitolino. Non per le altre università italiane, giacchè il ricorso non è stato notificato ai legali rappresentanti degli altri atenei. Il ministero per l'Università è stato condannato al pagamento di 10.000 euro in relazione alle spese processuali. 
I ricorrenti erano tutti studenti che hanno partecipato alle prove di ammissione al corso di laurea in medicina e chirurgia, esclusi dalle graduatorie per l'ingresso alle singole università. All'origine del ricorso, tra l'altro, la richiesta di annullamento di due quesiti del test, definiti dal Tar «alquanto singolari». Si tratta, l'uno di un «quesito - si legge nella sentenza - a risposta impossibile, data l'assenza tra quelle proposte di una risposta esatta»; l'altro «un quesito a risposta plurima (essendo stata rilevata la possibilità di due risposte esatte)». Situazione, questa, che ha portato all'annullamento delle domande, senza però ristabilire la situazione di parità tra i candidati«. I ricorrenti sostenevano che i test a risposta multipla non costituirebbero misura idonea a garantire ai più meritevoli e capaci l'accesso al corso di laurea. Pur ammettendo che il numero chiuso è la soluzione praticata in altri paesi europei, gli stessi avevano rimarcato che «lo sbarramento fin dal primo anno di studi è in contrasto con i principi indicati dal trattato Ce». Queste argomentazioni non hanno trovato l'adesione del Tar, secondo cui non ci sarebbe alcun dubbio circa la legittimità di limitare gli accessi universitari, con la consapevolezza che «lo strumento pre-selettivo utilizzato non costituisca un modello privo, in assoluto, di discrasie e/o inconvenienti». Inammissibili per i giudici amministrativi anche le altre richieste dei ricorrenti: l'annullamento delle graduatorie di tutte le università italiane e la richiesta di ammissione diretta per coloro che hanno svolto con esito negativo la prova di ammissione. Con riferimento a chi invece ha superato i test, per il Tar «resta impregiudicata» la possibilità di iniziative, anche di livello legislativo, eventualmente ridefinendo la posizione «di questi ultimi».

Fonte Leggo di Roma