VoRiFiPro: Vomerese Ricco Figlio di Professionista. Questo tipo umano costituisce circa il 70% degli studenti di Medicina e Chirurgia. Non ci sarebbe nulla di sbagliato, se ciò accadesse in un'università libera ed aperta. Invece a Medicina c'è il numero chiuso, ci sono i quiz; e c'è un esercito di privilegiati, economicamente e didatticamente parlando, disposto a fare di tutto pur di accedervi. Ho fatto un giro al Vomero, che, per chi non lo sapesse, è una zona della città di Napoli in cui risiede buona parte del ceto dei professionisti: insegnanti, medici, ingegneri ecc. E' stata un'esperienza incredibile: non c'è nessuno, fra i diciotto e i trent'anni, che non studi Medicina o che non aspiri a farlo. In fondo gli studi medici sono fatti apposta per loro. Chi può permettersi l'onere di spendere € 600 di libri ogni semestre circa, di pagarsi corsi di preparazione ai quiz (€ 1500 per 70 ore), babbo o mamma influente che aiutano, quando serve, a dare un ritocco al voto d'un esame che proprio non si digerisce, se non un vomerese?
Sia ben chiaro, studiare è un diritto di tutti, senza distinzione alcuna. E non vi è dubbio che una persona agiata ha il diritto di inseguire i suoi sogni quanto un diseredato. Ma le parole sono come le note del pentagramma...ci si può comporre meravigliose melodie e stupefacenti armonie. Di fronte alla realtà, l'impatto può essere sconcertante: il diritto allo studio, in Italia, è un diritto dei ricchi. L'accesso all'università, una quasi esclusiva dei VoRiFiPro.
Gli anni '60 e '70 riecheggiano ancora nella nostra mente, quando i figli dei contadini e degli operai diventavano medici, magistrati, ingegneri, affiancandosi ai "figli d'arte". Oggi questo diventa sempre più difficile, e l'università, pian piano, ritorna un luogo d'elité. Borse di studio mai pagate, libri a prezzi esorbitanti, l'assenza di una politica sensata sulla mobilità, sono grane che non scalfiscono la sicurezza di chi ha un reddito alto e va a spasso in auto o motorino, a discapito dei polmoni altrui. Ma sono degli scogli enormi, degli ostacoli dolorosissimi, per la famiglia di un operaio, la quale vive, nel migliore dei casi, con € 1000 al mese, e viaggia in bus e metropolitana.
Non ci sarebbe alcun problema che all'università ci siano cento VoRiFiPro, se nello stesso corso ci fossero anche cento figli di persone semplici. E questo, ahinoi, non accade.