Davvero non so da dove cominciare per raccontarvi questo intensissimo fine settimana. Partiamo da sabato. Assieme a Piero Ricca e ai ragazzi di Qui Milano Libera, sono stato ad un convegno del PD a Napoli. Abbiamo avuto modo di sentire un po' di opinioni sulla gestione dei rifiuti in Campania da parte di membri interni ed esterni all'amministrazione regionale, discutendo del problema della differenziata e della scelta di adottare gli inceneritori come soluzione definitiva alla perenne emergenza. Mi ha sorpreso vedere come quasi tutto il centro-sinistra campano sia a favore dei cosiddetti termovalorizzatori, che in realtà non valorizzano un fico secco, e che io sono solito chiamare con il loro nome reale: forni per monnezza. Giusto il tempo di mangiare un boccone e sono andato, questa volta da solo, alla manifestazione di Legambiente. C'erano anche i sindacati e le associazioni degli agricoltori. Ho preso un palloncino giallo con lo stemma del cigno verde, l'ho cinto intorno al polso, soltanto per confondermi meglio tra la folla, ed ho cominciato a scattare un po' di fotografie. Il corteo, lasciata piazza Carità, si è diretto al Municipio di Napoli, dove, incontrati di nuovo Ricca e i suoi, mi sono messo ad ascoltare i sindaci dei comuni dell'hinterland napoletano, i cosiddetti comuni "ricicloni" o "virtuosi", i loro problemi e la loro voglia di cambiare. Sono stato particolarmente colpito dalla frustrazione di alcuni agricoltori, i quali hanno visto la propria merce rispedita indietro dagli acquirenti del nord Europa, cui è giunta la fama, quel mostro dalle mille gambe e dalle mille teste, come la descriveva Virgilio, della situazione di Napoli e della Campania negli ultimi mesi.
Domenica mattina mi sono recato ad un convegno a Pianura. Un luogo dove mancano persino i marciapiedi per le strade; una costellazione di cubi di cemento armato e villette, intervallate da enormi cumuli di monnezza. Il convegno si è tenuto presso la scuola Giovanni Falcone. Mi sono chiesto, non appena ho visto la struttura, mentre parcheggiavo l'auto di fianco ad una montagna di sacchetti, se fosse valsa davvero la pena di dedicare la propria vita, fino all'estremo sacrificio, alla giustizia, per non cambiare alcunché. Per essere un eroe sulla bocca di chi la mafia la nutre e la nasconde, spesso identificandosi con essa e oltrepassandone gli stessi limiti; per ottenere nulla, se non un vecchio edificio fatiscente che porta il tuo nome. Ho assistito ad un'assemblea di cittadini, organizzata da noti docenti universitari e professionisti napoletani con l'intento di informare la gente su come muoversi. Non basterebbe un articolo di blog per raccontarvi cosa ho visto e sentito.
Vi racconto solo dello stupendo incontro che ho fatto con la dott.ssa Patrizia Gentilini, un'oncologo che si batte in prima linea contro gli inceneritori a favore della raccolta differenziata. Dopo il suo intervento ho corso a stringerle la mano e a dirle: "voglio fare il medico come lo fa lei". L'ho convinta a rilasciarmi un piccolo contributo filmato allegato qui di seguito, nel quale mi si vede nell'insolita veste di intervistatore.
Vediamo se riuscite a superare il "fiume" di commenti su Cristina D'Avena...
Beh, ce ne vorrà di tempo prima che possa avere un altro fine settimana come questo, perché ora devo immergermi con la testa nei libri e dare i miei esami. Riemersione non prevista prima del 3 marzo. Spero, la prossima volta, di andare in giro con un bel gruppo di Progetto Prometeo.