Come annunciato, questa mattina si è tenuto un incontro a Napoli fra gli studenti della Campania e il presidente della VII Commissione per la cultura della camera, Pietro Folena. Si sono denunciati, come era prevedibile, carenze di fondi e di strutture, ma a parte i soliti monologhi alternati si è ricavata una importante conclusione: anche la migliore legislazione sul diritto allo studio diventa un'arma scarica se questa non è sostenuta da risorse e controlli adeguati. Una legge sulle borse di studio e sugli sconti sui trasporti esiste già in Campania, ed è una delle migliori a livello nazionale. Una scatola vuota, se consideriamo che tale legge non è sostenuta dai fondi necessari. Esponenti della CGIL hanno sottolineato, durante l'assemblea, che non vi è alcun capitolo del bilancio regionale riguardante i fondi per il diritto allo studio.
A questo punto ho manifestato la mia volontà di intervenire, ma mi hanno detto che non c'era tempo per altri discorsi. Ho scritto allora parte delle mie considerazioni su di un foglio, il quale è stato consegnato direttamente a Folena da un amico dell'UdU. Ho fatto presente come, nella nostra università, ci siano contesti fortemente diversi, tutti i quali hanno in comune la negazione del diritto allo studio. Da un lato ci sono carenze vergognose, strutture fatiscenti, scarsezza di soldi e di personale; dall'altro vediamo strutture come, ad esempio, il Nuovo Policlinico di Napoli, sede della Facoltà di Medicina della Federico II, dove ogni giorno ci sono decine di aule vuote ed un unico corso semestrale tenuto da cinque o sei docenti diversi, perché si è deciso di limitare l'accesso. Quando è arrivato il suo turno, Pietro Folena ha condiviso le mie affermazioni. La parte saliente del discorso, però, è giunta quando il presidente ha manifestando il suo dissenso verso l'atteggiamento del Ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa, sottolineando che l'istruzione è un settore di vitale importanza per la vita per una nazione, e che pertanto non bisogna badare ai limiti imposti dal trattato di Maastricht quando si devono destinare fondi alla scuola e all'università. Ha sostenuto, poi, che la Commissione Cultura sta lavorando per l'abolizione del numero chiuso, e che egli è personalmente contrario a questo sistema, che ha definito "vergognoso". Bisognerebbe chiedersi come mai però il 29 luglio 1999, quando la 264/99 superò il voto della camera, egli aveva votato a favore.
Alla fine dell'incontro ho avvicinato Folena, ed abbiamo discusso un po' di numero chiuso. Riporto parte del dialogo di seguito, poiché non ho avuto modo di relizzare un video essendo il solo di Prometeo presente alla riunione.
Michele: "buon giorno onorevole Folena, sono Michele Di Mauro, il ragazzo che le ha inviato quell'intervento su Medicina..."
Folena: "ah, sì...ciao, piacere"
Michele: "piacere mio. Volevo dirle che faccio parte di un'associazione appena nata, per diritto allo studio, ed ho seguito con particolare attenzione l'attività intorno all'abolizione del numero chiuso della Commissione Cultura..."
Folena: "sì, abbiamo interrotto le discussioni perché con la finanziaria abbiamo dovuto occuparci della ripartizione di fondi"
Michele: "lo so...ho letto che il sottosegretario Dalla Chiesa non ravvisava l'incostituzionalità della 264, cosa con la quale gli studenti non sono affatto d'accordo, e lei ha in parte, nel suo discorso di prima, fatto riferimento a normative europee che prevederebbero il numero chiuso"
Folena: "beh, in realtà le normative europee prevedono implicitamente una forma di regolamentazione..."
Michele: "...per quanto ci abbia capito, a me sembra che quelle citate dalla Corte Costituzionale nel '98 parlino solo della necessità di una formazione omogenea sul territorio comunitario. Ad ogni modo, spero vi muoviate nella direzione di abolire questo fatto che lo stato stabilisca per decreto il numero massimo di studenti che può studiare in un determinato corso di laurea..."
Folena: "io sono personalmente contrario, in commissione stiamo lavorando per allargare le maglie dell'accesso"
Michele: "il suo partito, dopo la Lega Nord (mi rattrista dirlo, ma è così), è stato uno dei più schierati contro il numero chiuso...Giordano nel '99 votò contro, Mantovani pure...ce ne sono altri che ora sono al senato..."
Folena: "è vero, noi siamo sempre stati contro...il problema è che dobbiamo sperare di avere la maggioranza per il provvedimento, ed io credo che l'Ulivo e Forza Italia faranno storie..."
Michele: "il nucleo centrale della questione <<numero chiuso>> è, in sostanza, la meritocrazia. Noi siamo convinti che in un università seria la selezione avvenga in modo naturale, senza bisogno di quiz..."
Folena: "guardi, riparliamone nelle sedi opportune. Come ho detto anche all'UdU, sono disponibile per audizioni formali in Commissione. Le lascio il mio biglietto"
Michele: "va bene, la ringrazio per l'attenzione, arrivederci"
Folena: "arrivederci".